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Andrea Bocelli

text Teresa Favi
photo Luca Rosetti

13 Dicembre 2021

Andrea Bocelli incanta alla cerimonia di apertura dell'Expo 2020 Dubai

Musica, sensibilità, talento. La nostra intervista esclusiva al tenore famoso in tutto il mondo

Alla voce del tenore Andrea Bocelli, simbolo canoro dell’Italia nel mondo, è stata affidata la chiusura della cerimonia che ha dato il via a Expo 2020 Dubai. Un evento straordinario, curato dal produttore italo-belga Franco Dragone e andato in scena nel teatro circolare con la più grande installazione sonora immersiva al mondo in piazza Al Wasl, cuore pulsante del sito di Expo. Nel finale, durante l’esibizione di Bocelli sulle note di The Prayer, cantata in italiano e inglese, mentre una coreografia di nuvole illuminate volanti creavano l’albero
di Ghaf, simbolo di Dubai e dell’Expo, uno scroscio di applausi ha circondato la voce del famoso tenore che ha costruito la sua lunga carriera internazionale spinto dalla volontà di condividere su larga scala emozioni, musica, sensibilità, talento. Stesso spirito con cui dieci anni fa ha fondato l’AB Foundation, con sede oggi nel cuore di Firenze, per dare vita a un grande sogno filantropico.

Andrea Bocelli è nato in Toscana 64 anni fa, oggi è la voce italiana più nota e famosa nel mondo

Qual è stata l’emozione di essere chiamato a inaugurare l’Expo 2020 Dubai e cosa ha provato durante l’evento?

L’Expo rappresenta una vetrina importante, un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte dell’umanità, sui progressi compiuti, sulle strategie e sulle traiettorie etiche, scientifiche ed umanistiche da seguire per rendere il mondo un luogo migliore. L’emozione è stata grandissima, anche perché mi ha regalato la sensazione tangibile di una ripartenza, a livello globale. Reputo un privilegio aver partecipato alla grande creazione artistica concepita dal Maestro Franco Dragone per l’occasione: trionfo di bellezza e di poesia, di suoni, colori e natura. Credo che la musica possa essere una metafora perfetta del tema di questa Expo: è un linguaggio universale, apre il cuore e la mente, mette in connessione, affratella ed aiuta ad essere persone migliori. Il mio è stato un contributo in linea con quei valori espressi dall’immagine dell’albero di Ghaf, tripudio di colori e fiori che sbocciano. Ho cantato The Prayer, un brano che mi sta molto a cuore, una sorta di preghiera universale che non a caso evoca quella connessione possibile che unisce in un abbraccio l’intera umanità, nel nome dell’univocità del bene.

Evento di apertura di Expo Dubai

Dubai è una delle grandi metropoli mondiali, quali sensazioni le ha lasciato questo ultimo viaggio?

È una città che conosco bene, è una terra dinamica e affascinante in cui, come dico sempre, si respira il futuro (e dove peraltro si apprezza particolarmente la sensibilità del canto italiano e del repertorio lirico, cogliendone la sua bellezza senza tempo). Trovo che sia la sede perfetta per l’esposizione universale, ancor più poiché declina perfettamente il tema “Connecting Minds, Creating the Future”. Amo Dubai e torno sempre volentieri in questa terra, culturalmente così vivace e stimolante. Qui germinano nuove idee e le sfide architettoniche più ambiziose. È sempre emozionante, in questa città, toccare con mano da un lato la forza della natura, dall’altro l’ingegno umano che riesce a domarla. Anche nel corso del mio ultimo viaggio, la percezione netta è stata quella di un feeling fortissimo con questo grande popolo, che possiede una cultura – anche musicale – ricchissima e raffinata.

Expo Dubai, uno straordinario evento messo in scena nel teatro circolare con la più grande installazione sonora immersiva del mondo in Al Wasl Square, il cuore dell'area Expo

Il suo nome è nella Hollywood Walk of Fame, ha cantato nei più importanti teatri
d'opera dalla Carnegie Hall al Metropolitan, come considera la storia della sua carriera artistica?

Un po' come una fiaba. In pochi anni ho vissuto le esperienze più esaltanti e incredibili che un artista possa immaginare e sperare. Ho cantato nei luoghi più belli del mondo e, soprattutto, ho avuto il privilegio di ascoltare da vicino le voci più importanti del panorama internazionale. Per un appassionato di voci come me, è stato uno dei doni più belli della vita.

L’AB Foundation è un motore di progetti concreti nella musica, nella solidarietà, nella formazione. Cosa prova per questo sogno che si è realizzato?

È motivo di grande soddisfazione. In questo decennio ABF è cresciuta moltissimo, al di là di ogni più rosea previsione, restando ugualmente e saldamente ancorata ai principi ed alla mission (“Empowering People and Communities”) che ne avevano motivato la nascita. È una grande famiglia allargata che porta avanti, nel mondo, progetti mirati ad offrire opportunità - soprattutto ai giovani - di esprimere i loro talenti. 

Andrea Bocelli durante l'evento di apertura di Expo Dubai

Quali sono le date più importanti che la impegnano nel 2022?

L’agenda è fitta, come sempre ed anzi di più, proprio perché sono tanti gli impegni previsti a partire dal 2020 e poi slittati per i noti motivi di emergenza sanitaria. Il nuovo anno è scandito da tour e incisioni. Una data che tengo qui a ricordare è quella del 28 luglio, giorno in cui avrà luogo la diciassettesima edizione del Teatro del Silenzio, evento artistico che ogni anno prende vita sulle colline toscane dove sono nato, a Lajatico, in provincia di Pisa. Il 2022 segnerà l’anno della completa ripartenza, attraverso un evento che tornerà ad esprimere al massimo le potenzialità di una location unica al mondo. Il desiderio è quello di rinnovare la magia di una performance speciale, supportati da tanti celebri amici artisti e dall’Orchestra Teatro del Silenzio. Un’esperienza gioiosa che proporrà, come tradizionalmente accade a Lajatico, una parallela partitura fatta di colori e di fantasmagoriche scenografie ed un messaggio di fiducia e positività. Nella volontà corale di ricordare che l’arte (e la musica che dell’arte è voce, e la vita che l’arte celebra) è sempre vincente. Quello del Teatro del Silenzio è un progetto che ha scandito oltre metà della mia carriera e che ancora una volta lancia la propria sfida, impegnandosi ad essere all’altezza delle aspettative e se possibile a superarle.

Expo Dubai 2020





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