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Stafano Ricci

text Matteo Parigi Bini

16 Maggio 2022

Stefano Ricci celebra 50 anni di moda

La nostra intervista all'imprenditore che con la sua maison è espressione di qualità assoluta nel Luxury Lifestyle maschile

Ho incontrato pochi uomini con una così grande passione per il bello e per la vita e ancora meno uomini che sono riusciti a trasmettere tutto questo in creazioni uniche di altissimo artigianato.

Attraverso la cura maniacale del dettaglio, intuizione, genialità e l’amore per il fatto a mano, che lo porta a realizzare tutte le sue collezioni rigorosamente a Firenze, Stefano Ricci ha dato vita al suo sogno, creando un’azienda che seppur conosciuta ormai in tutto il mondo, resta autenticamente a sua immagine e somiglianza. Un sogno che condivide da sempre con la moglie Claudia e i figli Niccolò e Filippo, e che quest’anno compie 50 anni.

Stefano Ricci

Quest’anno la Stefano Ricci festeggia i suoi 50 anni di attività. Come nasce questa azienda così speciale?

Ho sempre disegnato, fin da piccolo, e ho avuto il dono del senso dell’assonometria, non riesco a disegnare in due dimensioni, devo dare profondità al soggetto. E quando, in un momento in cui la cravatta non riusciva a uscire dalla sua classicità, mi dedicai alla mia prima collezione, gli addetti del settore la ritennero completamente innovativa. In quegli anni ho avuto anche la fortuna - una fortuna per me, una disgrazia per lei (ride, ndr) - di conoscere mia moglie Claudia. Lei 17 anni io 19, l’età in cui gli altri ragazzi andavano in discoteca, mentre noi passavamo il tempo a disegnare, completamente assorti nel sogno di esprimere qualcosa di nuovo nel mondo della moda uomo.

Quanto è stata importante Firenze?

Firenze offre opportunità incredibili e così è stato per me, quando nel 1974 ebbi la possibilità di fare il mio primo Pitti Uomo. Era un’edizione con soltanto 30 brand, fu però il mio trampolino di lancio, perché fu lì che grandi aziende come Harrods e Neiman Marcus notarono la mia nuova grafica e mi chiesero di fare delle camicie con alcuni di quei disegni. Fu per me uno shock che nomi così importanti, che vedevo come punto di arrivo, fossero invece il mio punto di partenza. Ma Firenze è anche la mia fonte principale di creatività. Da sempre. È ai soffitti a cassettoni dei palazzi fiorentini che mi ispirai per una delle mie prime collezioni.

Il cantante Andrea Bocelli sfila in passerella per Stefano Ricci nell'incredibile sfilata 2017 in Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze

Tra i posti incredibili in cui hai presentato le tue collezioni in questi 50 anni, Firenze non fa certo eccezione.

Ogni 5 anni facciamo una grande sfilata e ho avuto il privilegio di vivere due esperienze assolute: essere il primo e unico a sfilare nella Galleria degli Uffizi, lungo il corridoio di ponente, e riaprire alla moda, dopo 35 anni, il luogo dove tutto è cominciato, la Sala Bianca di Palazzo Pitti (con la sfilata di moda italiana del 22 luglio del 1952, ndr). Mentre a ottobre, per i nostri 50 anni, ci apprestiamo a festeggiare con una sfilata-evento a Luxor, un tributo all’arte egiziana e al culto del lusso e del bello, che nacque proprio qui 5000 anni fa.

Sono molti i capi di Stato e grandi personaggi dello spettacolo che hai vestito e vesti.

Quello dei capi di Stato è un mondo di riservatezza, c’è però un personaggio con cui ho instaurato un profondo senso di amicizia, ed è stato Nelson Mandela. Vestirlo, creare per lui camicie che lo rispecchiassero, è stato un orgoglio professionale, ma il fatto che si confidasse con me, parlando anche di questioni delicate e chiedendo il mio parere, è stata la più grande soddisfazione.

Hai quasi 70 negozi e più di 90 vetrine nel mondo. A Dubai hai 3 boutique. Come senti questa città?

La prima volta che sono andato a Dubai, più di 30 anni fa, non avrei mai immaginato che potesse divenire quella che è oggi. Avevo la sensazione di trovarmi in una piccola città, uscita dal deserto, affacciata al mare. Oggi l’orizzonte è disegnato in maniera completamente diversa, sia vista da mare, che da terra. Una crescita spettacolare.

Collezione Primavera-Estate 2022

La moda maschile non è la tua unica passione.

Amo i viaggi avventurosi. Per 4 anni, per periodi di circa un mese, ho vissuto nelle foreste africane. Ho sempre richiesto che il mio campo fosse costruito vicino a un fiume. Credo di aver disegnato le collezioni più intense e innovative in quelle mie pause di profonda vicinanza con la natura, senza telefono o computer, ma ascoltando lo scorrere dell’acqua e i suoni degli animali di giorno e di notte.

O ancora un viaggio che feci al Polo Nord, durante il quando scoprii che se sei su una slitta con i cani, non sono loro a portare te, ma sei te a guidare loro in modo che superino lastre e lastre di ghiaccio. E tutto con meno 45 gradi sottozero.

Il simbolo stesso dell’azienda è un animale. Perché l’aquila?

In tutti i miei viaggi, sulle montagne di tutto il mondo, c’è sempre stato il momento in cui, alzando lo sguardo al cielo, ho visto un’aquila o sentito il suo richiamo. Ed è a lei che mi sono sempre rivolto, perché mi aiutasse a tornare a casa sano e salvo.

E le auto? Hai un’intera collazione. Una a cui sei particolarmente legato?

Ho la passione per le auto degli anni ’50 e colleziono Aston Martin, preferibilmente auto che nella loro epoca hanno corso. Ne ho una del 1933, una Aston Martin Le Mans Short Chassis, piuttosto rara, che pur avvicinandosi a un secolo di vita ha delle prestazioni incredibili. Amo l’Aston Martin per un motivo: perché guidandola hai la sensazione di essere accompagnato da chi l’ha costruita. Non a caso i nomi dei costruttori sono incisi anche su una targhetta.

Una passione che, come l’azienda, condivide con la sua famiglia.

Sono riuscito a coinvolgere la mia famiglia in tutti i miei sogni. Più volte abbiamo partecipato alla Mille Miglia, con tre auto, una guidata da me, una guidata da mia moglie, una dai miei due figli, Niccolò e Filippo. È facendo questa corsa che ho scoperto alcune bellezze del nostro Paese, come le colline dell’Umbria, che lasciano senza parole.

Poggio Ai Segugi

È in Toscana che si trova però la tua tenuta Poggio ai Segugi.

Sì, a pochi chilometri dal circuito del Mugello, dove ogni tanto mi avventuro a provare una delle mie automobili moderne, per poi tornare alla mia auto d’epoca, che in gran parte tengo proprio nella mia residenza di campagna. È un’antica riserva di caccia e lo è tuttora, dove vivo un’altra mia passione, quella per la falconeria. Senza sogni, senza emozioni e senza adrenalina, la vita non è vita.

Places

In questo articolo abbiamo parlato di Palazzo Pitti, Gallerie degli Uffizi

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