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Dubai

edited by Teresa Favi

13 Dicembre 2021

Un itinerario alla scoperta di Dubai

Un itinerario alla scoperta della città di smeraldo dove il futuro era già ieri. Mauro Marzocchi Segretario Generale della IICUAE ci guida nei suoi luoghi del cuore

Come e quando è arrivato a Dubai per la prima volta?

“Ho iniziato a scoprire questo paese nel 1985. Ero responsabile export e fui invitato a partecipare a una fiera di moda a Dubai con le nostre aziende associate. In quegli anni in realtà la città era Oriente puro, non c’era nessuna traccia della Dubai di oggi. Era costituita sostanzialmente dalla parte ‘vecchia’, quella del Creek (nata intorno al braccio di mare del Golfo Persico che attraversa la città come un fiume), ed era il cuore pulsante. Poi c’era la via 2 dicembre, con un po’ di negozi, dove  già allora si trovava il World Trade Center l’edificio bianco che ancora oggi ospita il Consolato Italiano e che continua ad avere una sua estetica non consumata dal tempo. La Sheikh Zayed Road, la più bella strada di Dubai che oggi è a 16 corsie, ne aveva solo 4, due in una direzione e due nell’altra senza spartitraffico. Ecco, in 37 anni, che per l’Europa è quasi niente, Dubai si è completamente trasformata con grattacieli, strade a 34 corsie, isole artificiali e centri commerciali spettacolari. Allora di italiani c’erano pochissimi. 

Burj Al Arab il gioiello della spiaggia di Jumeirah (ph. Christoph Schulz)

1999 Burj Al Arab. La nascita del turismo

Chi come me ha scelto allora di stabilirsi a Dubai lo ha fatto perché amava il posto, il caldo, il mare bello, il mercato delle spezie e poi nel 1999 è stato inaugurato il Burj Al Arab che direi è stata la pietra miliare della nuova Dubai. E’ a quel punto che abbiamo deciso di investire in questo Paese.  Anche adesso, il successo turistico di Dubai è dato dal caldo, dalla tranquillità sociale e dalla sicurezza. A questo va aggiunta ovviamente la relativa distanza dall’Europa, quella fredda intendo, perché in 5 ore e mezzo atterri all’aeroporto. In inverno si arriva a 23-25° il giorno (il nostro aprile) e poi si sale, abbiamo sei mesi di tempo molto bello e sei mesi molto caldi. 

Il business e le imprese sono arrivate dopo il turismo. Prima le grandi imprese, poi le piccole e medie, e un contributo in questi vent’anni l’abbiamo abbiamo dato anche noi: il successo commerciale dell’Italia a Dubai è un fenomeno ormai maturo e in grande espansione. Si tenga presente che il nostro Paese esporta negli Emirati circa il 50% in più di quello che esporta in Brasile e in India. 

Vista aerea su Sheikh Zayed Road, Dubai Downtown in basso (ph. Leonard Von Bibra)

Il made in Italiy a Dubai

Gli italiani sono molto amati perché qui c’è una capacità di spesa pro-capite molto elevata, la quarta al mondo. Gli emiratini sono solo il 10% della popolazione di Dubai, ma i forti spending sono proprio loro. Chiunque arriva a Dubai vedrà un nugolo di Ferrari, Maserati e Lamborghini, solo per parlare della parte automobilistica. Se ci addentriamo nel mondo dei ristoranti, sono presenti tutti i più grandi nomi italiani, ce ne sono 200! Parliamo di moda? Ci sono tutti i più grandi marchi italiani del fashion, la maggior parte concentrati nel luogo n. 1 della moda, il Dubai Mall. Ma siamo anche il secondo paese d’Europa dopo la Germania a esportare macchinari industriali a Dubai. 

Nessun viaggio a Dubai è completo senza un'escursione nel deserto (ph. Dario Ciraulo)

Lo spirito di Dubai 

Accoglienza e internazionalità. Ancora continua a colpirmi la facilità dei rapporti umani facilitata, credo, dal fatto che qui si è quasi tutti stranieri. Qui si concentra un mare magnum di lingue e di culture. Dunque, tutti abbiamo la sensazione di essere cittadini di questo paese. Ovunque avverti questa sensazione di accoglienza. Dicevamo dell’internazionalità, una cosa che balza all’occhio appena arrivi a Dubai è che pur essendo in un paese arabo in realtà sembra d’essere a Milano, a New York o Melburne, è una metropoli internazionale a tutti gli effetti, anche nel modo di vestirsi, atteggiarsi, nel lifestyle. 

a bordo di una barca leggera lungo le acque del Creek il braccio di mare del Golfo Persico che attraversa la città come un fiume (ph. Philipp Katzenberger)Deira, la vecchia Dubai (ph. Mod Omar Elsharawy)

I luoghi da non perdere di Dubai

C’è veramente tanto da vedere. Non si viene qui per i musei ovviamente, come avviene a Firenze, Roma, Londra o a Parigi ma è un turismo spending, legato al lifestyle, allo shopping, ai divertimenti  di altissimo livello. Deira che corrisponde alla parte vecchia affacciata sul mare, con il Gold Souk e il Mercato delle Spezie, è imperdibile ed è da considerare un po’ come il punto di partenza per poi godersi la Dubai moderna. Deira dà anche l’idea di cos’era Dubai, sei in Oriente. Oltrepassi il Creek e ti trovi in una sfavillate metropoli contemporanea, dove è da vedere sicuramente il grattacielo più alto del mondo, il Burj Kalifa, con il suo deck al 125esimo piano da cui si vede tutta Dubai. Un’altra vista bellissima è anche dal Burj Al Arab, la famosa Vela sul mare, che nonostante abbia ormai vent’anni continua a emanare un fascino unico dal punto di vista estetico e architettonico. E poi c’è uno Zoo meraviglioso, non comunicato così bene come meriterebbe. E’ un luogo molto bello per dimensioni, quantità di animali e per come sono curati e trattati. La Marina di Dubai è un vero e proprio quartiere sul mare, una vasta zona dedicata al turismo giovane piena di hotel, locali e ristoranti. C’è da segnalare La Mer, una zona esclusiva di Jumeirah, dove ci sono negozi e ristorantini sul mare: è un posto adatto per fare belle passeggiate, un po’ come da noi il lungomare, ma pensato più in grande. Per fare vita di mare consiglierei assolutamente di andare (a soli 20 minuti dal centro) ad Al Mamzar ci sono enormi spiagge di sabbia bianca finissima e l’acqua dei Caraibi. 

Ain Dubai è l'enorme ruota panoramica inaugurata in occasione dell'apertura dell'Expo 2020. Con oltre 250 metri di altezza, si trova sull'isola Bluewaters, al largo del famoso Jumeirah Beach Residences. Offre una vista a 360 gradi dello skyline di Dubai

Lo sport

La falconeria è un hobby molto esclusivo, tradizionale e storico praticato soprattutto dagli emiratini. Per l’equitazione - la passione degli arabi per i cavalli è cosa nota - c’è un ippodromo spettacolare, il Meydan, per gare di galoppo e salto a ostacoli. Ma è l’endurance il vero sport a cavallo degli sceicchi e il più amato negli Emirati. Per anni, in Italia, abbiamo ospitato i campionati del mondo di endurance. Anche l’emiro di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, è un noto cavallerizzo di endurance a livello internazionale e ha sempre partecipato con successo alle competizioni, come i suoi familiari.

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