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Massimiliano Cremonini e Ahmad Alqaz Alfalasi

text Virginia Mammoli

13 Dicembre 2021

I sorprendenti gioielli Rayan Lynch

Opere d’arte che uniscono popoli, culture e tempi

Seppur dal nome con cui oggi è conosciuto in tutto il mondo non si direbbe, dietro il marchio Rayan Lynch c’è un’eccellenza tutta italiana, la cui arte, però, non ha confini. “Rayan è un nome orientale, Lynch un cognome nordico, volevo un nome che rispecchiasse il mio intento di riunire sotto il segno dell’arte tutti i popoli e le culture”, ci spiega Massimiliano Cremonini, l’artista piacentino che ha dato vita al brand di alta oreficeria, vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali quello ricevuto a Kyiv come prosecutore dell’Arte Orafa Bizantina - la sua fascinazione più grande - in chiave contemporanea. Con tanto d’inserimento di Rayan Lynch nel libro Golden Gamayun, che sarà presentato nel 2022 al Senato della Repubblica Italiana. I suoi gioielli, oggi nella prestigiosa vetrina di The Jewel Teller a Dubai, sono creazioni senza tempo, portatori di un retaggio antico e anticipatori di qualcosa che non si era ancora mai visto e che non cessa mai di stupire.

Selene - Rayan Lynch

Come nasce Rayan Lynch e prima ancora la sua passione per il mondo dei gioielli e in particolare per l’arte orafa bizantina?

L’arte non ha religione, è unica e universale ed è quindi la sola a poter unire le culture e le religioni di tutto il mondo. È da questa idea che nasce Rayan Lynch. La passione per il modellare e il dare forma viene da lontano, da quando ero ragazzo e osservavo mio padre, pittore e scultore. Ho iniziato anch’io a creare, prima con metalli come ferro e rame, poi con l’oro e le pietre preziose. La storia di Bisanzio, poi, mi ha subito catturato moltissimo. Soprattutto l’incredibile caratteristica dell’arte orafa bizantina di modificarsi nello spazio e nel tempo - parliamo di un Impero estremamente esteso e durato più di un millennio - pur rimanendo sempre coerente a se stessa e contemporanea ai suoi tempi. La mia grande sfida è stata quella di studiare tutte le sue tecniche, così come tutte le simbologie mistiche e religiose, altra mia grande passione, metterle insieme e creare l’arte di Rayan Lynch.

Quali sono i suoi materiali e le sue tecniche predilette?

L’oro è il metallo che più fa sognare generazioni e generazioni. Tra le pietre, quelle che più mi affascinano sono le pietre che raccontano qualcosa, preziose o meno preziose che siano. Quelle dotate di inclusioni, che in gergo chiamiamo “giardini”, storie da interpretare e contribuiscono a rendere un gioiello veramente unico. Riguardo alle tecniche, non ho avuto una formazione convenzionale, ma col tempo, e grazie all’incontro con Raffaella Lamanna, affermata artista orafa anche lei piacentina, ne ho appreso il cesello, il filo ritorto, la saldatura, gli incassi, i castoni, ma anch’esse a loro volta ‘modellate’ a creare una mia tecnica personale, piegata all’intento emozionale che è alla base delle mie creazioni. Anche per questo i miei non sono gioielli imitabili.

Medievale - Rayan Lynch

Per che tipo di cliente sono pensate le sue creazioni?

Donna o uomo che sia, le persone che indossano i miei gioielli, sono persone che hanno il coraggio di osare, e la disinvoltura e il carattere di indossare opere d’arte, ma soprattutto qualcosa di unico che le rappresenti.

Da dove prende ispirazione per le sue creazioni e come nascono?

Ogni gioiello ha un nome ispirato a una divinità. Ne crea non più di un centinaio all’anno, e ognuno è unico e irripetibile. Tutto comincia nel momento in cui ‘nasce’ un gioiello nella mia mente. Non passo dal disegno, tantomeno dal computer, vado nel mio laboratorio e cerco la pietra adatta, scelta per la quale ci possono volere ore, ma anche giorni e settimane, e comincio a dare forma alla mia idea. La mano è estemporanea con essa.

Il gioiello iconico Rayan Lynch?

Il gioiello iconico Rayan Lynch può nascere in qualsiasi momento. Ad oggi uno potrebbe essere Elettriona, orecchini di zaffiri e diamanti, oppure Cielo, un gioiello che ora si trova a Dubai, creato sulla simbologia della Bibbia e del Corano.

Elettriona - Rayan Lynch

Come è iniziata la sua collaborazione con Mr. Ahmad Alqaz Alfalasi?

La fortuna ha voluto che una mia cara amica e collaboratrice, Stefania Ripamonti, sia stata scelta da Mr. Ahmad Alqaz Alfalasi, cofondatore di The Jewel Teller, come sua designer di gioielli. Grande esperto di oreficeria e amante del made in Italy, quando Stefania gli ha mostrato le mie creazioni le ha subito apprezzate e da lì è nata una bellissima collaborazione, ancora oggi in via di evoluzione. Essere nella vetrina più prestigiosa di Alserkal, il quartiere dell’arte a Dubai, è una grandissima opportunità e un onore.

Il prossimo gioiello?

Sta iniziando a nascere e lo porterò con me a Dubai per presentarlo, sarà un anello scultura in oro, cesello, perle e diamanti, ispirato alle mitologie dei popoli appartenenti alla storia di Bisanzio al termine del suo periodo. Sara un gioiello molto particolare.

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