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Andrea Di Giuseppe

text Teresa Favi

16 Maggio 2022

Andrea Di Giuseppe ci racconta il suo successo e la sua Dubai

Alla scoperta della famosa azienda Trend Group con il CEO

Andrea Di Giuseppe, romano di 53 anni, è un nome tra i più conosciuti e di successo nell'ambito dell'imprenditoria italiana negli Stati Uniti e nel Middle East. CEO di Trend Group, azienda leader nel mondo nel settore pavimenti e rivestimenti specializzata dell'interior decoration, è un vero cittadino del mondo con base a Miami e almeno una volta al mese è a Dubai dove Trend Group ha uno showroom.

W Hotel - The Palm, Dubai

Come è avvenuto il suo ingresso nel settore dei rivestimenti?

Nella mia famiglia d’origine, a Roma, avevamo uno dei più grandi negozi di pavimenti e rivestimenti della città. Eravamo grandi utilizzatori di mosaico già al tempo e quando ho conosciuto mia moglie Federica, figlia di industriali vicentini, abbiamo deciso di unire le forze con la sua famiglia per creare qualcosa di unico, una nuova compagnia , Trend Group. Volevamo essere presenti nei mercati nordamericano e mediorientale, per noi ancora poco esplorati. Da lì è iniziata questa esperienza che mi ha portato più di 20 anni fa negli Stati Uniti, ma sempre a cavallo con il Medio Oriente, le mie due aree di vita privata e lavorativa.

Quali sono stati i suoi più grandi successi della sua carriera?

La mia più grande vittoria è che ogni giorno riesco a espandere il mio gruppo a livello geografico e a dare lavoro a sempre più famiglie. Il Gruppo che ho l’onore di dirigere è il più grande al mondo nel settore dei rivestimenti. E questo mi basta.

Qual è l’unicità della sua azienda, quali i settori più interessati e in cosa si distingue dagli altri competitor?

La nostra unicità è avere in mano tutta la filiera: produciamo in maniera verticale, dalla materia prima acquisita fino ad arrivare nella casa o villa privata piuttosto che nel grande museo o nell’hotel superlusso. Nessun’altra azienda al mondo è strutturata con un’integrazione verticale della produzione come Trend Group. Lavoriamo in ogni Paese del continente, ma lo facciamo in un modo speciale: il nostro DNA è essere produttori, perché crediamo in maniera ferma che senza produzione non possa esserci ricerca e sviluppo, senza ricerca e sviluppo non possa esserci l’innovazione, senza innovazione non c’è azienda. In ogni Paese abbiamo nostre produzioni e tutto ciò che vendiamo è stato prodotto da noi. Questo è il nostro mantra.

Auditorium Foyer del Musée du Louvre

Quanto è ampio il vostro range di prodotto?

Produciamo dalle cucine - siamo il più grosso produttore di cucine al mondo (250.000 cucine per famiglie prodotte negli USA l’anno scorso) - ai mosaici d’oro 24 kt.

E il suo prodotto, in che cosa è davvero unico?

Pensi ai mosaici d’oro 24 kt in 40 colori diversi di oro, o alle nostre produzioni artistiche fatte a mano, alle nostre lastre uniche al mondo di agglomerato da 6, 5 millimetri antimicrobiche che uccidono i germi e sono antibatteriche al 99%, e al fatto che tutti i nostri prodotti sono certificati green, perché tutto ciò che produciamo è riciclabile al 75%. Insomma, cerchiamo di essere davvero unici in tutto quello che produciamo, o meglio, non produciamo dove non siamo unici.

Museo dell'Accademia del Cinema di Los Angeles

Da quanti anni l’azienda è certificata green?

Siamo stati tra i primi in assoluto nel mondo; le nostre prime certificazioni risalgono al 2002.

Da quanti anni segue il marcato del Midlle East e Dubai e come è percepito il made in Italy?

Siamo nel Middle East da più di 10 anni. Abbiamo la fortuna di possedere tutto il know how del Made in Italy, ma di affiancare a questo valore una gestione anglosassone. Ecco, il mix di questi due aspetti è stato accolto con doppio favore a Dubai, perché qui le persone amano l’eccellenza sotto ogni aspetto. Dunque, sì, apprezzano la qualità assoluta del prodotto italiano, ma amano affidarsi a un gestione aziendale e di servizi anglosassone.

Qual è l’aspetto di Dubai che tra tutti l’ha più colpita?

Giro il mondo da trent’anni continuamente e posso dire che nessuna città esprime il concetto di futuro come Dubai. In più, a questa straordinaria qualità così evidente, si aggiunge l’armonia, cioè la capacità che solo Dubai possiede di amalgamare in modo armonioso tante nazionalità e culture diverse.

A Dubai ha realizzato molti progetti, vorrei sapere quali sono stati i più importanti e appaganti?

Tutti i più grandi e lussuosi hotel della città, come il W Hotel - The Palm, il Bulgari Resort, Ritz-Carlton Bahrain, Sky Bay Hotel, la Ciel SPA dell’SLS Hotel, ma anche il Top Golf oltre a moltissime residenze e ville private, tra cui anche quella di un membro della famiglia reale.

Bvlgari Spa pool, Bvlgari Resort DubaiDahlia Spa al Four Seasons Hotel Abu Dhabi

Tra i fiori all’occhiello delle vostre collaborazioni nel mondo?

Beh, eccone alcuni. Direi allora, senz’altro la Royal Clock Tower de La Mecca per la quale sono stati impiegati  40.000 m2 di mosaici di vetro con i più alti standard tecnologici, di cui 14.000 m2 in foglia d'oro 24K, rendendola la più grande opera mai realizzata in termini di metri quadri di oro applicato. L’Academy Museum of Motion Pictures, il più grande museo del mondo dedicato al cinema, il cui progetto architettonico è stato curato dallo studio Renzo Piano Building Workshop. Lì ci siamo occupati del restauro del Saban Building - originariamente costruito nel 1939 e conosciuto come May Company Building - preservando il profilo storico della sua facciata in mosaico di foglie d'oro 24K. E poi siamo stati scelti anche per l'Auditorium Foyer del Musée du Louvre (filiale dello storico Museo del Louvre di Parigi) dove abbiamo riprodotto un complesso disegno floreale creato appositamente da Yayoi Kusama, figura carismatica nel panorama dell'arte contemporanea; senza dimenticare la Dahlia Spa del Four Seasons Hotel Abu Dhabi che celebra l'elemento dell'acqua con un trionfo di fontane e viste spettacolari sul Golfo Persico.

Vista sulla torre dell'orologio del Mecca Royal Hotel

La sua Dubai in tre indirizzi preferiti?

Il nostro showroom e i nostri uffici sono nel Design District. La mia casa a Dubai è a City Walk, tra Down Town e Jumeira, un quartiere che amo molto. Quando voglio mangiare qualcosa al volo, scendo giù e mi rifugio nella Trattoria Da Michele dove fanno la pizza più buona di tutta Dubai. Amo anche la cucina italiana del Sal al Burj Al Arab e del ristorante di Massimo Bottura che si chiama Torno subito, a The Palm.

Progetti a cui tiene in modo speciale?

Una villa a Dubai, un luogo speciale dove saranno riunite e concentrate tutte le eccellenze italiane, tra cui anche un piccolissimo ristorante da 15 posti, destinato ad ospitare piccoli eventi esclusivi. Sarà un piccolo gioiello e aprirà, credo, in autunno.

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