F.R.N.D.S. Grand Café, un mix di stili e sapori

L'eleganza di un ambiente Art Déco contemporaneo abbinato alla cucina mediterranea e giapponese.

Il ristorante che mancava a Dubai. Sì, può essere difficile credere che in una città come Dubai fosse ancora possibile creare qualcosa di innovativo, mai visto prima, ma quello di F.R.N.D.S. Grand Café è un concept inedito anche per la ricca scena gastronomica della metropoli più internazionale del panorama attuale. Nel quartiere più vibrante della città, Downtown Dubai, al piano terra di The Address Fountain Views, un ‘concentrato’ (per modo di dire: stiamo parlando di 500 metri quadri!) di stile e di gusto.

L’allure riporta alla mente i ruggenti anni ’20, con però un twist contemporaneo. Colori ricchi come il verde smeraldo, il rosso rubino e l’oro contribuiscono a ricreare l’atmosfera sofisticata tipica dell’Art Déco, fatta di audaci elementi in ottone, l’evanescenza luminosa del quarzo, la profondità del legno di noce, la matericità di piastrelle opera di esperti artigiani, cesellati lampadari Made in Italy e soffitti specchiati a vista, che creano un audace contrasto con la cruda autenticità del pavimento in cemento e delle possenti colonne di sei metri. Mentre sulla parete di una delle sale capeggia un ‘bassorilievo’ alto cinque metri scolpito dall’artista portoghese di fama globale VHILS, un ‘archeologo urbano contemporaneo’, che scava sugli strati incidendo e intagliando il muro, e i cui volti hanno fatto il giro del mondo.

Se però l’arredamento trasporta i commensali nella Parigi di fine Ottocento, il menu è una combinazione di sapori mediterranei tout court e giapponesi.

A guidare la cucina, l’Executive Chef Matthis Grosjean, il cui portfolio comprende ristoranti stellati Michelin, come l’Epicure di Eric Frechon all'Hotel Le Bristol di Parigi e il ristorante di Paul Bocuse a Lione. Pensato per i palati sofisticati del pubblico di Downtown, il concetto di cucina di F.R.N.D.S. è semplice ma raffinato, e utilizza solo pesce fresco e selvaggio e i migliori tagli di carne. Qualche esempio da acquolina? Tomahawk e ribeye australiana alla griglia, zuppa di cipolle, spaghetti all’aragosta, risotto alla milanese o al tartufo nero, crudités di mare e tartare di terra. A tutto questo si uniscono i grandi piatti della cucina nipponica - e quindi sushi roll, nigiri, tempura, yakitori… -, preparati dallo Chef Adel Zhumagaziev, che vanta più di 20 anni di esperienza in rinomati ristoranti giapponesi come Nobu.

Per concludere in dolcezza, la carta dei dessert curata dall’Head Pastry Chef Mr Kevin Jouhier, che continua a spaziare tra Europa e Giappone: soffici Mont Blanc, così belli che quasi dispiace farci sprofondare il cucchiaio, fragranti croissant, deliziose Chocolate Royal, ma anche Chocolate wasabi, composto da mousse di cioccolato, riso nero croccante e gelato al wasabi, e Panna cotta con crema di sakura tea.

Ispirata all’epoca d’oro dell’Art Déco, anche la zona beverage - capitanata dal pluripremiato Beverage Manager Emilio Valencia con esperienze in tutto il mondo - caratterizzata da un sorprendente bancone galleggiante in noce e quarzite ancorato al soffitto, archi in ottone e intricate vetrate colorate.

Infine, una sala da pranzo privata con pareti in vetro è disponibile per gli ospiti che desiderano un ambiente più intimo e riservato per la loro food experience.