Alla scoperta della Oblong Contemporary Gallery

Paola Marcucci, insieme a Emanuela Venturini, è l’anima della galleria a Forte dei Marmi in Toscana e, dal 2019, anche a Dubai

Come è nata la vostra galleria d’arte?

L’abbiamo fondata io ed Emanuela. Condividevamo entrambe una passione sfrenata l’arte anche se con formazioni diverse. Emanuela è un architetto con una lunga esperienza nell’interior design, sensibile verso l’arte e gli artisti. Io vengo dal mondo dell’economia, ma quando mi sono trasferita a Pietrasanta in Toscana (centro internazionale di produzione artistica vicino alle famose cave di marmo bianco di Carrara e alla nota località balneare di Forte dei Marmi, in Versilia, dove ha sede la galleria italiana, ndr.), mi sono immersa nel mondo della scultura e degli artisti, e nel tempo ho adattato le mie competenze al contesto creativo del quale ero circondata.

Dopo Forte dei Marmi, lo sbarco a Dubai nel 2019 sulla Bluewaters. Qual è l’obietto della doppia sede?

Quello di avvicinare la cultura italiana e quella emiratina attraverso un ponte ideale che unisse pensieri e manifestazioni artistiche. Il linguaggio dell’arte è universale e attraverso l’arte si è sempre realizzata con facilità l’integrazione tra i popoli.

Quale settore dell’arte contemporanea privilegiate?

L’offerta artistica è variegata, puntiamo molto sulla scultura legata alla tradizione di Pietrasanta e della Versilia ricca di laboratori di bronzo e marmo.

Qual è la filosofia della Oblong Contemporary Gallery?

Affiancare ai grandi artisti internazional (come Jimenez Deredia, Gustavo Velez, Stefano Bombardieri, Antonio Nocera) giovani talenti (Seerero Pop Art, Roberta Diazzi) che con le loro rispettive tecniche stanno contribuendo ad arricchire la nostra offerta artistica.

Chi sono i vostri artisti più amati a Dubai?

Amo molto le sculture e la pittura di Mattar Bin Lahej. Mi piacerebbe portarlo a esporre nella nostra galleria a Forte dei Marmi per realizzare il nostro obiettivo di contaminazione artistica.

Cosa piace agli emiratini della cultura italiana?

Credo siano affascinati dalla nostra sensibilità per l’arte e la bellezza, un aspetto esaltato anche nel padiglione Italia di Expo 2020.

La sua scoperta più emozionante a Dubai?

Il deserto. E’ un po' come trovarti in mezzo al mare ma con colori diversi, immersi nell’infinito.